giovedì 15 marzo 2012

FONDO KYOTO, DOMANI IL VIA ALLE DOMANDE

MICHELE NOAL LANCIA APPELLO AI COMUNI
Da domani sarà possibile fare domanda per accedere ai finanziamenti del primo ciclo di programmazione del Fondo rotativo di Kyoto: più di dieci milioni di euro solo per il Veneto, destinati a interventi pubblici e privati di efficienza energetica nel settore edilizio. Per la compilazione delle domande, presentabile online entro il 14 luglio 2012, il trevigiano Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia mette a disposizione il suo supporto tecnico. Il presidente del Consorzio Michele Noal ai comuni trevigiani: «finora tante risorse poco sfruttate, non perdete questa opportunità»

Un nuovo strumento finanziario per contribuire alla causa ambientale e, allo stesso tempo, migliorare l’efficienza energetica della propria casa, dell’ufficio, della fabbrica.
A partire da domani venerdì 16 marzo, infatti, ci saranno quattro mesi a disposizione per accedere attraverso la Cassa depositi e prestiti al primo ciclo di programmazione del Fondo rotativo di Kyoto, cosiddetto in quanto finalizzato all’attuazione dell’omonimo Protocollo sottoscritto da oltre 160 paesi per operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti. Istituito dalla Finanziaria 2007, Il Fondo ha lo scopo di promuovere investimenti pubblici e privati per l'efficienza energetica nel settore edilizio e in quello industriale, diffondere piccoli impianti ad alta efficienza per la produzione di elettricità, calore e freddo, impiegare fonti rinnovabili in impianti di piccola taglia. Gli interventi finanziabili sono a portata di cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private (comprese Associazioni e Fondazioni), soggetti pubblici, Energy Service Company (ESCo).
Michele Noal
Presidente CSB
Il Fondo rappresenta un’opportunità, spiega il presidente del Consorzio della Bioedilizia Michele Noal, soprattutto in vista degli obiettivi posti dall’Europa: «Si tratta di un supporto finanziario importante, attraverso il quale perseguire la strada indicata dall’Unione Europea e mi riferisco specialmente al cosiddetto “20-20-20” (entro il 2020, + 20% di energia rinnovabile, - 20% consumi energetici ed emissioni di CO2, ndr). Quest’ultimo è non solo un obiettivo “etico”, ma soprattutto una fondamentale scadenza politica ed economica: se non vi arriveremo con tutte le carte in regola, rischieremo di incorrere in pesanti sanzioni»
La Commissione Europea, in particolare, ha aperto al dialogo con gli enti locali, responsabilizzandoli al raggiungimento di ambiziosi obiettivi, quali ad esempio l’obbligo per gli edifici pubblici di essere “ad energia prossima allo zero” entro il 2021 (Direttiva 31/2010). Per questo l’Europa insieme agli stati membri ha messo a disposizione importanti risorse: «Iniziative come il Patto dei Sindaci ad esempio – prosegue Noal – danno l’opportunità ai comuni di programmare interventi finalizzati alla riduzione dei consumi beneficiando di validi supporti finanziari e uno di questi è, appunto, il Fondo rotativo di Kyoto. Da domani sarà possibile fare domanda per accedere alle agevolazioni del Fondo e l’invito, in tal senso, è rivolto specialmente alle amministrazioni locali che hanno aderito al Patto dei Sindaci. Tuttavia, il messaggio è valido per tutti se si considera che, cominciando a ragionare in termini di green economy, non solo si contribuirà alla causa nazionale del 20-20-20, ma in ogni caso si avrà la possibilità di distinguersi come realtà territoriali virtuose».
È di recente pubblicazione la relazione della Corte dei Conti su “Energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica nell’ambito della politica di coesione socio-economica dell’Unione Europea”, dove si mette in evidenza l’ingente quantità di stanziamenti allocati a favore delle rinnovabili e l’efficienza energetica dal "Quadro strategico nazionale 2007-2013" (complessivamente 4 miliardi di euro) e, per contro, l’incapacità di farne uso (a due anni dall'inizio del programma, infatti, la relazione mostra che se ne erano usati solo il 25%). Dato che fa il paio con l’allarme lanciato da ANCE Veneto pochi giorni fa sulle risorse che giacciono inutilizzate, ovvero i fondi strutturali europei (171 milioni per il Veneto) e i fondi Fas del piano 2007-2013 (353 milioni).
«In tempi di grave crisi economica è un vero peccato non si sappiano sfruttare le tante opportunità messe a disposizione per rilanciare il settore delle costruzioni», commenta Michele Noal. «Ciò dipende purtroppo dalla “mitica” burocrazia italiana e dai vincoli imposti dal Patto di Stabilità alle amministrazioni comunali. Tuttavia, ciò non può e non deve trasformarsi in una scusa anche perché  esistono gli strumenti e soluzioni  per bypassarli come ad esempio l’uso di  ESCo, certo viene richiesta sempre maggiore professionalità. Mi rivolgo soprattutto ai comuni trevigiani, ai quali mettiamo a disposizione la capacità di mettere in rete supporto tecnico, imprese e istituzioni grazie alla natura stessa del Consorzio: un ente che ha tra i suoi associati Provincia di Treviso, Camera di Commercio, ANCE, CNA e Confartigianato».
«È necessario un cambio di mentalità – conclude Noal - con il Fondo rotativo di Kyoto abbiamo una grande opportunità economica per i cittadini e un’iniezione di denaro fresco per le imprese, che se opportunamente sfruttata può ridare fiato soprattutto all’economia locale».
FONDO ROTATIVO DI KYOTO

Il Fondo nazionale ammonta a 600 milioni di euro di risorse complessive, distribuite in tre annualità da 200 milioni l'una, ed è rotativo, ovvero alimentato attraverso le rate di rimborso delle erogazioni concesse. I finanziamenti sono a tasso agevolato dello 0,5% per una durata massima di 6 anni (15 anni per i soggetti pubblici), rimborsabili in rate semestrali, e rappresentano una quota parte del costo totale del progetto (il 70% nel caso di persone fisiche e giuridiche, condomini, imprese; il 90% nel caso di soggetti pubblici). La ripartizione in plafond per regioni delle risorse del primo ciclo di programmazione prevede in particolare un budget di dieci milioni di euro per la Regione Veneto, suddivisi nelle tre misure di intervento finanziabili:
- 1.630 milioni per la «Misura micro-cogenerazione diffusa», che comprende impianti di generazione combinata di energia elettrica e/o termica e/o meccanica fino a 50 kW elettrici);
- 562.000 euro per la «Misura rinnovabili», che riguarda il solare fotovoltaico fino a 40 kW, idroelettrico fino a 200 kW, eolico fino a 200 kW, impianti termici a biomassa tra i 50 e i 450 kW termici, impianti solari termici fino a 200 mq);
- 8.650.000 euro per la «Misura usi finali», relativa al risparmio e incremento dell'efficienza energetica.
Le compilazione delle domande potrà essere effettuata esclusivamente online, previo accreditamento in una sezione del sito della Casa depositi e prestiti (www.cassaddpp.it). Le domande saranno quindi presentabili dal 16 marzo, ovvero dal 15° giorno successivo alla data di pubblicazione (1 marzo) della Circolare Kyoto sulla Gazzetta Ufficiale, e dovranno pervenire entro il 14 luglio 2012.

AL VENETO 10 MILIONI PER L’EDILIZIA SOSTENIBILE

Dal 16 marzo sarà possibile fare domanda per accedere ai finanziamenti del primo ciclo di programmazione del Fondo rotativo di Kyoto, destinato a interventi pubblici e privati di efficienza energetica nel settore edilizio. Per la compilazione delle domande, presentabile online entro il 14 luglio 2012 attraverso il sito della Cassa depositi e prestiti, il trevigiano Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia mette a disposizione il suo supporto tecnico. Il presidente del Consorzio Michele Noal ai comuni trevigiani: «non perdete questo importante strumento finanziario»
Valter Menghini
Cassa Depositi e Prestiti
Un nuovo strumento finanziario per contribuire alla causa ambientale e, allo stesso tempo, migliorare l’efficienza energetica della propria casa, dell’ufficio, della fabbrica.
A partire dal 16 marzo, infatti, ci saranno quattro mesi a disposizione per accedere attraverso la Cassa depositi e prestiti al primo ciclo di programmazione del Fondo rotativo di Kyoto, cosiddetto in quanto finalizzato all’attuazione dell’omonimo Protocollo sottoscritto da oltre 160 paesi per operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti. Istituito dalla Finanziaria 2007, Il Fondo ha lo scopo di promuovere investimenti pubblici e privati per l'efficienza energetica nel settore edilizio e in quello industriale, diffondere piccoli impianti ad alta efficienza per la produzione di elettricità, calore e freddo, impiegare fonti rinnovabili in impianti di piccola taglia.
Un’importante opportunità economica, che il Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia ha presentato in assoluta anteprima a livello regionale nel corso dell’appuntamento Ecomake tenutosi presso l’auditorium della Provincia di Treviso lo scorso 24 febbraio, quando è stato invitato a relazionare il dott. Valter Menghini della Cassa depositi e prestiti S.p.A.

Ora il Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia mette a disposizione di tutti coloro che volessero presentare domanda per questi contributi la competenza tecnica del suo personale, al fine di inoltrare correttamente tutta la documentazione necessaria all’ottenimento. Gli interventi finanziabili sono a portata di cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private (comprese Associazioni e Fondazioni), soggetti pubblici, Energy Service Company (ESCo).
«Si tratta di uno strumento finanziario importante, il primo di una lunga serie», questo il commento di Michele Noal, presidente del Consorzio della Bioedilizia. «È una grande opportunità economica per i cittadini e per le imprese –una iniezione di denaro fresco che se opportunamente sfruttata può contribuire allo sviluppo economico, a quello sviluppo in direzione green -  ma soprattutto per le amministrazioni locali, in primis quelle che hanno aderito al “Patto dei sindaci”. Il Fondo, d’altra parte, è solo il primo di una catena di incentivi mirati alla riqualificazione energetica e ambientale dell’edificato. Un’occasione comunque, per tutti, da non perdere e di cui usufruire il prima possibile: non solo perché le domande dovranno pervenire entro luglio, ma anche perché è fondamentale iniziare al più presto questo percorso di trasformazione edilizia e culturale verso la “green economy”, il futuro di questo settore. Gli enti pubblici, in tal senso, devono dare l’esempio e cominciare a ragionare in termini di soluzioni edilizie che portano beneficio all’economia, all’ambiente, alla salute dei cittadini. L’invito, pertanto, è di rivolgersi al Consorzio per usufruire della consulenza del nostro staff di tecnici, che saprà indirizzarvi correttamente su tutte le pratiche necessarie per inoltrare la domanda di contributi».

Il Fondo nazionale ammonta a 600 milioni di euro di risorse complessive, distribuite in tre annualità da 200 milioni l'una, ed è rotativo, ovvero alimentato attraverso le rate di rimborso delle erogazioni concesse. I finanziamenti sono a tasso agevolato dello 0,5% per una durata massima di 6 anni (15 anni per i soggetti pubblici), rimborsabili in rate semestrali, e rappresentano una quota parte del costo totale del progetto (il 70% nel caso di persone fisiche e giuridiche, condomini, imprese; il 90% nel caso di soggetti pubblici). La ripartizione in plafond per regioni delle risorse del primo ciclo di programmazione (v. tabella in allegato) prevede in particolare un budget di dieci milioni di euro per la Regione Veneto, suddivisi nelle tre misure di intervento finanziabili.

La compilazione delle domande potrà essere effettuata esclusivamente online, previo accreditamento in una sezione del sito della Casa depositi e prestiti (www.cassaddpp.it). Le domande saranno quindi presentabili dal 16 marzo, ovvero dal 15° giorno successivo alla data di pubblicazione (1 marzo) della Circolare Kyoto sulla Gazzetta Ufficiale, e dovranno pervenire entro il 14 luglio 2012.