giovedì 24 gennaio 2013

Intervista al dott. Dimitrios Kotzias


Dottore di ricerca in chimica, Dimitrios Kotzias è stato a capo dell’Unità valutazioni e test chimici presso l’Istituto per la salute e la tutela del consumatore del Centro di Ricerca congiunto della Commissione Europea ad Ispra. Le sue attività di ricerca si concentrano sulla qualità dell’aria indoor e sulla valutazione dell’esposizione ad agenti e composti chimici, sull’analisi di tracce di composti organici in matrici complesse e formazione di specie reattive di ossigeno.



È autore e co-autore di oltre 250 studi pubblicati all’interno di riviste scientifiche soggette a peer review.


Il dott. Dimitrios Kotzias, in occasione
della scorsa edizione di Ecomake.
1) Al momento attuale, in Europa gli "edifici sani" sono più "un sogno o una realtà"?
 
Da alcuni anni ci sono segnali positivi provenienti da scienza e politica per una migliore qualità dell´aria interna. Ci sono anche gli sforzi del settore industriale (produttori di materiali) per adottare delle normative di riferimento necessarie per un libero mercato interno. Inoltre, negli ultimi anni la consapevolezza dei consumatori in merito ai prodotti eco-compatibili è aumentata. Tutto questo porta al risultato che gli edifici sono diventati sempre più sani.
 
2) A che punto è la ricerca sulla salubrità degli edifici e dei materiali?
Negli ultimi dieci anni sono stati realizzati diversi progetti europei con l´obiettivo di migliorare la qualità dell´aria interna. Una questione importante è garantire la buona qualità dei materiali da costruzione e sviluppare prodotti da costruzione in accordo con la direttiva CPD (Construction Product Directive) dell’UE.
 
3) Il mondo della produzione dei materiali come si rapporta a questa problematica? La ricerca in qualche modo ne indirizza gli investimenti?
Sono attualmente in corso processi di armonizzazione a livello comunitario con la partecipazione delle parti interessate per la valutazione dell´impatto sulla salute basandosi sulle emissioni da materiali, attraverso il concetto di LCI (Low concentration of interest).
Tutto ciò richiede investimenti specifici per sviluppare delle metodologie appropriate a livello Europeo per un “labelling” dei materiali e per il monitoraggio dell’aria interna con l’applicazione di criteri armonizzati e protocolli.
4) In mancanza di una specifica normativa che regoli il mercato, i tecnici ed i cittadini come possono tutelarsi per acquistare prodotti sani per l’edilizia?
Nonostante la mancanza di un regolamento specifico, ci sono alcune regole di etichettatura (labelling) nazionali (Germania, Finlandia, Francia, Danimarca) che possono aiutare i tecnici e i cittadini a trovare prodotti/materiali eco-compatibili.
 
5) Quanto è importante portare avanti progetti come quello di Ecomake?
 
ECOMAKE è un passo avanti in materia di edifici sani e  ambienti interni sani. La filosofia di ECOMAKE è verso la sensibilizzazione dei cittadini e il mondo dei produttori di materiali per un ambiente sano.
Quindi, ECOMAKE fa la differenza creando un forum di esperti del mondo accademico, dell’industria e degli enti pubblici per lo sviluppo di un concetto di vita sostenibile.
Azioni come ECOMAKE sono importanti per
a) informare i cittadini sulle soluzioni innovative per una vita sostenibile e
b) fornire il mercato di  idee per una piattaforma operativa per gli sviluppi di materiali sostenibili.

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